Migranti, i Subsonica si schierano con le ong: “5 morti al giorno, ma la politica blocca i soccorsi”

“Questo brano e questo lyric video intendono sostenere la raccolta fondi di Sos Méditerrané. L’annuncio è esplicito, il posizionamento pure, e neanche troppo comune fra band e artisti che riempiono gli stadi. Con un lyric video, realizzato dal Collettivo High Files, la storica band torinese chiede di sostenere la raccolta fondi che permette alla nave Ocean Viking di continuare a monitorare il Mediterraneo e salvare vite.

Il brano è “Nessuna colpa”, traccia dell’ultimo album del gruppo, Realtà aumentata: una “presa di coscienza” più che un j’accuse, ha spesso spiegato la band, che a ritmo sincopato ricorda che negli ultimi anni si sta assistendo a un’ecatombe nel Mediterraneo “comodamente seduti in poltrona”.

“In questo 2024 – dice la band per spiegare l’iniziativa – abbiamo assistito inermi a una media di cinque morti o dispersi al giorno nel Mediterraneo centrale. Nel frattempo si sono moltiplicate le carriere e le fortune politiche di chi – utilizzando lo strumento retorico dell’invasione migratoria (o della sostituzione etnica) – ha dichiarato guerra ai salvataggi in mare”.

Il lancio arriva mentre Ocean Viking procede verso Ravenna dopo un salvataggio difficilissimo e drammatico. Quarantotto ore fa, mentre la nave proseguiva verso il porto sicuro assegnato – distante circa quattro giorni di navigazione dal luogo del primo salvataggio, in mezzo a onde di oltre due metri – insieme a una motovedetta della Guardia costiera ha soccorso un peschereccio di latta con a bordo 129 persone, tra cui 43 donne, di cui una incinta e 43 bambini. Il più piccolo ha appena un mese.

Vagavano da sei giorni lungo la rotta orientale che dalla Turchia porta alla Calabria, lungo il viaggio sono stati sorpresi dalla tempesta, su una barca totalmente instabile. “Alle molte richieste di un porto più vicino di quello di Ravenna, le autorità italiane hanno risposto negativamente, nonostante l’operazione di soccorso sia stata da loro coordinata”, hanno denunciato da bordo. Neanche la presenza di casi medici a bordo ha convinto le autorità italiane a modificare il porto di destinazione. “Attraverso cavilli burocratici, fermi amministrativi e altri accanimenti normativi che hanno reso sempre più difficile l’attività delle navi ong”, spiega oggi la band. E a fan e estimatori, della prima e dell’ultima ora, sembra voler chiedere un impegno, uno scatto, una presa di coscienza.

“Quando copia incolliamo e ripetiamo frasi senza senso come ‘taxi del mare’, noi uccidiamo un pezzo di intelligenza collettiva e ci rendiamo complici di morti strazianti. Quando diamo credito a iniziative politiche che rendono sempre più difficile salvare vite, non possiamo ritenere di non avere ‘nessuna colpa’”, affermano.

I Subsonica non sono i primi artisti che nell’ultimo periodo abbiano in un modo o nell’altro espresso sostegno all’ong francese. Due settimane fa, fra i soccorritori in missione sulla Ocean Viking c’era anche il rapper Kento. “Raccontare ciò che accade nel Mediterraneo è altrettanto cruciale, attraverso qualsiasi linguaggio, incluso quello della musica: accendere i riflettori su quello che accade nel Mediterraneo centrale, sulle vite umane perse ogni giorno anche a causa della complicità dell’Europa e dell’Italia è parte della nostra missione”, spiega Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Méditerranée Italia. “Dobbiamo scrivere, cantare, suonare il nostro dissenso a chi vuol rendere il Mediterraneo sempre più un luogo di morte anziché di vita, di scambio, di confronto, di cultura”.

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