Monica Guerritore, dopo “Inganno” pronta per il set di un film su Anna Magnani

Bella e piena di energia. Un vero fiume in piena Monica Guerritore al Petruzzelli di Bari protagonista dell’Incontro di Cinema, condotto da Angela Prudenzi, nel corso della masterclass al Bif&st – Bari International Film&Tv Festival, dove riceverà il Premio Bif&st Arte del cinema dopo la proiezione della quarta puntata della serie tv Inganno. Una serie Netflix di grande successo dove interpreta una donna sessantenne che si innamora di un uomo molto più giovane. Parte subito bene l’attrice parlando di Anna Magnani sulla quale sta lavorando da oltre tre anni per un film, Anna, da lei interpretato, e di cui sarà anche regista, ricordando come Magnani appena ricevuto l’Oscar nel 1956, essendo divenuta ingombrante per il cinema italiano, aveva detto: “Torno al teatro, torno a volare”.

Monica Guerritore, classe 1958, in Inganno è Gabriella, una donna di sessant’anni che si innamora di Elia, trent’anni meno di lei, interpretato da Giacomo Gianniotti (ex Diabolik ma anche ex della serie Grey’s Anatomy dove è stato per anni il fidanzato della protagonista Meredith Grey): “Sono felicissima di essere qui perché qui c’è la qualità, il teatro è qualità, il festival è qualità – sordisce Monica Guerritore – e vivere di tutto ciò significa dare senso alla propria vita”. Tante le domande sul suo corpo nudo esposto in Inganno, Guerritore ci tiene a sottolineare che il successo della serie è dovuto alla sua immagine di donna non contraffatta, non rifatta.

E aggiunge: “Quando sul palcoscenico gli attori aprono le braccia durante gli applausi lo fanno per aprire le ali, volare”. Alla domanda che cosa è la qualità Guerritore risponde: “Scegliere nella propria carriera cose che abbiano un senso che permetta alle persone di riflettere. Ho sempre creduto nelle cose che ho fatto e questo vale anche per La lupa, il film del ’96 tratto da Verga diretto da Gabriele Lavia e con Raoul Bova, che era ancora più scandaloso. Quando mi hanno proposto Inganno basato sulla miniserie tv inglese Gold Digger, mi era stato detto che volevano un’attrice con le spalle grosse e non rifatta. Una donna insomma che vivesse i suoi sessant’anni come dovevano essere raccontati per essere credibile per il pubblico”.

“Purtroppo per il cinema italiano ‘a trenta anni’ sei già vecchia – continua l’attrice – l’interregno tra essere madre e essere nonna, tra i cinquanta e i settant’anni, è brevissimo e desolato. Allora c’è una sola cosa da fare, diventare padroni del proprio destino”. Del film su Anna Magnani dice ancora: “Dovremmo iniziare a girare il 26 aprile. Per quanto riguarda la scrittura per me conta molto la scelta delle parole e poi quello che manca a volte viene riempito in sogno. Proprio come diceva la Morante: il personaggio mi viene a trovare di notte e mi detta. Non mi aspettavo di provare tanta fatica per questo progetto. Ma adesso possiamo finalmente annunciare la data ufficiale di inizio riprese – commenta Guerritore – sono impegnata da tre anni nella realizzazione di questo film. La storia parte dal 21 marzo del ’56, la notte in cui Anna Magnani aspetta l’Oscar. Cosa succede dopo quella notte? Cosa ancora non si sa di lei? Non si sa quanto lei mettesse dentro i personaggi che interpretava, quello che lei viveva”.

Il film sarà dedicato ad Andrea Purgatori, che alla stesura della sceneggiatura ha collaborato negli ultimi mesi della sua vita: “Si è messo accanto a me a scrivere. Dedicare a lui questo film è un tributo doveroso ad un professionista di così grande statura, oltre che amico sincero”, ha detto Guerritore.

“Devo tutto a Giorgio Strehler – ricorda l’attrice – anche la testardaggine di credere nel mio talento. A quindici anni mi disse ‘quando non sei in scena non perdere tempo vieni qui dietro e guarda cosa faccio’. Per lui ‘il teatro era il racconto di un uomo che diventa racconto di tutta l’umanità’. E sempre Strehler una volta mi disse: ‘Tu farai l’attrice, non ti fermare’. Poi le viene chiesto se ci sarà una seconda stagione di Inganno. Guerritore risponde: “Se si guarda come finisce la serie, si presuppone che qualcosa che non vada ci sia. Comunque una cosa è certa, il suo successo è andato oltre le aspettative, è stato davvero imprevedibile. Era comunque una serie che si doveva chiudere, ma io ho comunque un’opzione per fare Inganno 2, o qualcosa che possa esserne uno spin off. Comunque, a proposito di Netflix, potrebbe essere anche una buona opzione per la mia Magnani”.

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