Oscar 2025, a chi andrà la statuetta? I pronostici sui vincitori

A poche ore dalla notte delle stelle e a più di un mese dalle nomination, i pronostici per gli Oscar si affinano tra quote dei bookmaker e previsioni degli esperti. In queste quattro settimane trascorse dal giorno dell’annuncio delle candidature (rinviato per via dei roghi di Los Angeles) sono successe varie cose che hanno influenzato i votanti e spostato i pesi.

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Dove vedere la cerimonia degli Oscar

In questo mese sono stati assegnati molti altri riconoscimenti, espressione dei vari sindacati che rappresentano i registi, gli interpreti, i produttori, gli sceneggiatori (a loro volta membri dell’Academy) e questi premi – con i loro piccoli e grandi colpi di scena – sono un’indicazione per quello che accadrà la notte tra domenica e lunedì. In Italia la cerimonia si vedrà su Rai 1 e RaiPlay a partire dalle 23.30.

Isabella Rossellini: “Ho pianto per la mia candidatura agli Oscar e ho pensato a mia madre”

Isabella Rossellini vs. Zoe Saldana

Cominciamo dalla categoria degli attori dove c’è un’attrice italiana che può ambire alla statuetta, l’altro compatriota è il direttore alla fotografia Andrea Gavazzi che firma la fotografia del corto candidato A Lien. Isabella Rossellini candidata per il suo piccolo, grande ruolo di Suor Agnes nel thriller in Vaticano Conclave, deve vedersela con la favorita Zoe Saldana per il film Emilia Pérez, dove interpreta l’avvocata Rita. E canta e balla. Le altre attrici candidate come non protagoniste sono: Monica Barbaro per A Complete Unknown; Ariana Grande per Wicked; Felicity Jones per The Brutalist.

Adrien Brody o Timothée Chalamet?

È un duello quello che riguarda il miglior attore protagonista. Se fino a pochi giorni fa il favorito assoluto per il premio era Adrien Brody che si supponeva avrebbe bissato l’Oscar di 22 anni per Il pianista nel ruolo dell’architetto di The Brutalist, negli ultimi tempi sono cresciute le chance del Timothée Chalamet – Bob Dylan premiato dai colleghi ai Sag Awards. E anche il Ralph Fiennes nel ruolo del decano Lawrence di Conclave sta acquistando punti. Gli altri candidati sono: Colman Domingo per Sing Sing e Sebastian Stan per The Apprentice.

Demi Moore senza rivali

Sul fronte delle attrici protagoniste le opportunità per Karla Sofía Gascón di diventare la prima donna trans con la statuetta sembrano definitivamente sfumate. Il clamore dei tweet razzisti riemersi dal passato hanno fatto terra bruciata intorno all’interprete di Emilia Pérez lasciando quindi campo libero a Demi Moore e alla sua Cenerentola da body horror per il film The Substance. Le sue chance sono supportate dal premio vinto ai Sag oltre che ai Golden Globe.

Difficile ma non impossibile però che sia la giovane Mikey Madison protagonista di Anora ad agguantare il premio in un’annata con interpretazioni molto forti sul fronte femminile inclusa Fernanda Torres per il film brasiliano Io sono ancora qui.

Ancora Kieran Culkin…

Nella categoria miglior attore non protagonista il favorito è Kieran Culkin per A Real Pain. L’attore che lo scorso anno ha sbaragliato gli Emmy nel ruolo del figlio più piccolo del mogul dei media di Succession quest’anno è in corsa per il film di Jesse Eisenberg che racconta il viaggio di due cugini diversissimi impegnati in un tour sulla storia dell’Olocausto polacco di cui la propria famiglia ha vissuto pagine drammatiche. Gli altri candidati sono: Yura Borisov per Anora, Edward Norton per A Complete Unknown, Guy Pearce per The Brutalist, Jeremy Strong per The Apprentice. Che nella serie HBO era il fratello maggiore di Culkin.

And the winner is…

E arriviamo alla statuetta più importante, l’Oscar per il miglior film. Se fino a poche settimane fa i pronostici davano per probabile la vittoria del film del regista francese Jacques Audiard (che probabilmente porterà a casa la statuetta per il miglior film internazionale), oggi i titoli che porteranno a casa più riconoscimenti probabilmente saranno The Brutalist e Conclave, il titolo che invece ha più chance di vincere come miglior film e forse anche come regista è Anora di Sean Baker. Uscito senza premi ai Golden Globe in queste ultime settimane ha visto crescere la quotazione grazie anche ai Spirit Award, i riconoscimenti del cinema indipendente.

‘Anora’, il film Palma d’oro a Cannes è una commedia rocambolesca su una sex worker

Ani è una ventitreenne spregiudicata, esperta di lap dance e lontanissima dal cliché della prostituta sfruttata, conosce i suoi diritti sindacali (anche se non li ha) e le sue unghie a farfalla sono pronte a graffiare. È una sex worker e ha tutte le carte per fare la sua strada. Quando una sera un cliente chiede una ragazza che parli russo (“mia nonna emigrata in America non ha mai imparato l’inglese”) conosce Vanya, di un paio di anni più giovane, figlio di un oligarca, una villa col garage pieno di motori nella Little Odessa di Coney Island. Potrebbe essere una nuova Pretty Woman ma invece è una commedia rocambolesca realistica e a tratti surreali quando Ani, il giovane russo e il gruppo di amici arriva a Las Vegas. E chissà se da Las Vegas a Los Angeles passanto per Cannes la giovane Ani non si porterà a casa anche l’Oscar?

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