Patti Smith arriva in Italia per i 50 anni del suo album cult, “Horses”

A pochi giorni dal malore che ha avuto in Brasile, a San Paolo, che l’ha costretta ad annullare una data arriva la buona notizia per i fan di Patti Smith: la musicista torna in Italia questo autunno per celebrare i cinquant’anni dell’album Horses.

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Una serie di concerti speciali in tutto il mondo con il tour Horses 50th anniversary, che toccherà anche l’Italia per una sola data il 10 ottobre 2025 a Bergamo, ChorusLife Arena. Un concerto unico in cui sarà eseguito l’intero album nella sua interezza, con la presenza di Lenny Kaye e Jay Dee Daugherty, due membri del gruppo originale, insieme al tastierista e bassista Tony Shanahan, collaboratore da trent’anni di Patti Smith, e al chitarrista Jackson Smith, figlio di Patti.

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Smith, 78 anni, è molto legata al nostro paese e nel settembre scorso ha partecipato alla Mostra del cinema di Venezia e ha portato al Lido un suo show omaggio ai suoi modelli cinematografici da Tarkovskij al Pasolini di Medea. Tornando alla data di Bergamo la serata sarà una celebrazione del suo album di debutto, un modo quindi per celebrare i 50 anni di carriera nel mondo della musica. Nell’autunno del 1975, Patti Smith riunì la sua band agli Electric Lady Studios di New York per registrare il suo album di debutto, Horses. Pubblicato il 10 novembre da Arista Records, è diventato un’opera seminale e un punto di riferimento imprescindibile, mantenendo ancora oggi una straordinaria rilevanza per generazioni di musicisti e artisti.

Il manifesto sonoro di Horses era chiaro: “Il rock a tre accordi fuso con il potere della parola”. Poetessa e artista visiva, Patti aveva iniziato due anni prima a improvvisare il suo inconfondibile mix di canzoni e immagini visionarie, esibendosi sui palchi dei cabaret e nei piccoli club, affiancata dal chitarrista Lenny Kaye e dal pianista Richard Sohl. Le sue performance dal vivo le permisero di affinare i brani, conquistando un pubblico sempre più vasto nell’underground di Manhattan. Quando, nell’inverno del 1975, iniziò una residency di sette settimane al Cbgb (un club allora poco noto a Bowery), la sua band si era ampliata con il chitarrista Ivan Kral e il batterista Jay Dee Daugherty. Proprio in quel periodo, Patti firmò un contratto con Clive Davis, presidente della Arista Records. Fu scelto John Cale come produttore dell’album che venne pubblicato il 10 novembre, una data simbolica: l’anniversario della morte di uno dei maggiori riferimenti artistici di Patti, il poeta Arthur Rimbaud.

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