Pier Silvio Berlusconi: “Da italiano spero che Sanremo resti in Rai. Abbassare canone? Propaganda”
COLOGNO MONZESE (Milano) – Nel quartier generale di Mediaset illuminato dalle luci natalizie, Pier Silvio Berlusconi fa un bilancio di fine anno. “Un anno eccezionale” sottolinea l’ad di Mediaset “dal Covid abbiamo provato a cambiare passo. E’ stato fatto un grande lavoro, supereremo le novemila ore di offerta autoprodotta, con una crescita del 20% in più rispetto al 2020. Abbiamo raggiunto i risultati di ascolto del servizio pubblico, siamo a un soffio dal superarli”. “Per noi” spiega “essere uguali alla Rai o superare il loro risultato conta poco, lavoriamo per generare contratti pubblicitari”. Nelle 24 ore 36,8% di share contro il 36,7 della Rai.
Ma tra le guerre stellari dell’Auditel con la rivoluzione della total audience che dal 30 dicembre offrirà anche le rilevazioni degli altri device, Berlusconi parla a ruota libera di tutto: dal Festival di Sanremo al caso Giambruno, dalla politica che per ora non lo tenta, ai risultati in calo di Striscia la notizia (“Dopo 37 anni un po’ di stanchezza c’è, ho parlato con Antonio Ricci. Ci parlo sempre”), al pilastro Maria De Filippi che ha portato grandi risultati con This is me condotto da Silvia Toffanin al Grande fratello “macchina televisiva straordinaria” fino al canone Rai, che gli sta a cuore. Boccia, in linea con Forza Italia, il taglio proposto da Matteo Salvini “perché se si impoverisce la Rai, si impoverisce tutto il sistema dell’audiovisivo”.
La politica? No grazie
“Non ho nessuna intenzione di scendere in politica, voglio continuare a fare il mio mestiere”, spiega Berlusconi “penso che il mio lavoro non sia finito, rimango qua. Amo questa azienda e tutte le persone che ci lavorano. Non ritengo serio improvvisarsi dall’oggi al domani, dovrei avere tempo di prepararmi, fare la gavetta. In Italia c’è un governo stabile che sta facendo bene, cosa potrei fare io? Davvero non lo so. Pensate a cosa succedendo in Francia e in Germania, da noi il governo sta provando a fare il meglio possibile”.
Il Festival di Sanremo, patrimonio della Rai
“Se mi interessa il festival? La situazione è ancora troppo fumosa, non arrivo neanche a pensare se ci possa interessare. Vedremo. Ma penso che Sanremo sia un pezzo di Rai e che la Rai sia il vero motore del festival. Da italiano mi auguro che rimanga in Rai”. Sarebbe una sfida, è l’evento televisivo dell’anno: le piacerebbe, la divertirebbe? “Non mi pongo la domanda”, spiega Berlusconi “in certi ambiti bisogna essere rispettosi, se fosse sul mercato con logiche commerciali lo valuterei dal punto di vista dei costi e dei ricavi”. Dice che non è stato ancora deciso se a febbraio faranno concorrenza o no: “Facciamo una televisione commerciale, a seconda di quanto mercato c’è, rimaniamo più o meno accesi: una puntata delle Iene, un raddoppio del Grande fratello contro Sanremo? Lo decideremo con Publitalia”.
“Striscia la notizia” da rilanciare
“E’ innegabile che Striscia sia in un momento faticoso, con 37 anni di storia, è normale che succeda. Parlo con Antonio Ricci e sono fiducioso che trovi la strada per tornare a crescere. Con il cambio di conduzione è già successo. Non escludo che in futuro possa esserci un’alternanza di prodotti, come avviene nel preserale. Ma ad oggi conto sul lavoro che Ricci sta facendo per alzare i risultati”.
Andrea Giambruno, video delle mie brame
L’ex compagno della premier Giorgia Meloni vuole tornare in video, ma per ora non è aria. “Giambruno è responsabile di un prodotto importante, Diario del giorno – dice Berlusconi – ed è più importante che andare in video. In futuro chissà. Ma non ci sono progetti specifici. Mediaset nei suoi confronti ha sempre avuto un atteggiamento protettivo e non negativo”. E sul no dell’azienda a Belve: “Lavora a Mediaset, era giusto che facesse l’intervista su una nostra rete”.
Giù le mani dal canone
L’ad di Mediaset dice che teme qualunque cosa indebolisca il sistema audiovisivo italiano: “Indebolire la Rai significherebbe indebolire il sistema industriale. Lo dico col sorriso, a me è simpatico Matteo Salvini, penso di poter dire che ho un buon rapporto con lui. La politica è la politica, ci sta anche fare propaganda. Tutte le tasse sono antipatiche ma svolgono una funzione importante”. “Penso che la proposta di diminuire il canone” spiega ancora Berlusconi “sia propaganda: togli da una tasca e prendi dall’altra. La politica italiana dovrebbe avere un occhio di riguardo, siamo il Paese in cui si spende di meno e la Rai è al centro di tutto. Bisognerebbe che facesse più servizio pubblico, senza escludere l’intrattenimento. Non vuol dire che non deve fare Belve o Ballando con le stelle.
Penso che debba fare fiction ma che oggi non abbia una missione sufficientemente chiara. La Rai ha un ruolo importante per l’identità italiana, deve far vivere la nostra cultura e la nostra tradizione”. E insiste: “Indebolire il sistema significa spalancare le porte alle grandi multinazionali, il tax credit è nato per motivi giusti ma oggi le produzioni indipendenti sono state tutte acquistate da gruppi internazionali”.
Lunga vita ai reality
“Il grande fratello è una macchina televisiva straordinaria, abbiamo migliorato il cast. Abbiamo avuto in altre edizioni dimostrazioni violente, ma potremmo mai essere bacchettoni? Un reality è un reality. La talpa” spiega “è stata vissuta come un progetto travagliato, è un esperimento crossmediale che ci è piaciuto, commercialmente ha funzionato. Poi tutto si può migliorare, non aveva i polmoni per Canale 5. Diletta Leotta? Probabile che ci possano esserci altre collaborazioni, oggi non c’è niente di definito”.
Il tocco di Maria De Filippi
Le prime serate soffrono un po’: non avete mai pensato di offrire all’ideatrice di Amici e di tanti successi di Canale 5 la direzione dell’intrattenimento? “No, Maria fa moltissimo con Fascino. Che ci sia la voglia di dare a Fascino più prodotto sì, è vero, ho un’enorme gratitudine per lei. Ma questo non vuol dire affidare l’intrattenimento”. Parla dell’esperimento (riuscito) tra Verissimo e De Filippi, con l’invenzione di This is me, condotto da Silvia Toffanin, la sua compagna. “Ero veramente teso e mi sentivo direttamente responsabile”, racconta Berlusconi “perché il prodotto nasce da una telefonata tra me e Maria. Le avevo chiesto di fare qualcosa per festeggiare Amici, lei ha fatto un pezzo della storia della musica italiana. E’ nato un bel prodotto: dritto, pulito, con un ascolto che ha preso tutte le fasce di età. Silvia è stata brava, spero che ci sia ancora un’altra edizione, un’altra, e un’altra ancora. Ma bisognerà chiederlo a lei e a Maria”.
Tre assenti nello spot di Natale
Federica Panicucci, Mirta Merlino e Barbara Palombelli non compaiono nello spot augurale in onda in questi giorni. Sono confermate l’anno prossimo? “Ma certo” risponde Berlusconi “Io lo spot l’ho visto in onda. Non c’è nessuna dietrologia, non c’è un grande pensiero editoriale. Lo dico sorridendo: se davvero mancano è stato fatto un errore. Hanno sbagliato quelli che hanno fatto lo spot, ma sono bravi”.
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