“Porco rosso”, l’aviatore antifascista torna al cinema per la festa della Liberazione
“Piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale”: la frase pronunciata da Porco Rosso, aviatore anarchico e solitario, è diventata simbolo del pensiero politico di Hayao Miyazaki, di condanna contro il fascismo e contro le guerre.
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È quindi lo spunto perfetto per rivedere sul grande schermo nell’80esimo anniversario della Liberazione uno dei capolavori del maestro dell’animazione giapponese: Porco Rosso torna in sala solo il 25 aprile grazie a Lucky Red, che da vent’anni si occupa di doppiare e distribuire i film realizzati dallo Studio Ghibli (tutti disponibili su Netflix).
Miyazaki e la passione per il volo
Appassionato sin da bambino di ogni cosa che vola, Miyazaki, 84 anni, ha studiato a fondo l’ingegneria e la scuola aeronautica italiana. Ha quindi ambientato in Italia Porco Rosso, con numerosi riferimenti agli aerei e a celebri piloti italiani delle due guerre mondiali. In seguito dedicherà un altro film alla sua passione, Si alza il vento (2013), in cui appare anche Gianni Caproni, ingegnere e pioniere dell’aeronautica italiana.
Non a caso lo studio d’animazione che ha fondato nel 1985 con Isao Takahata e Toshio Suzuki si chiama Ghibli come il vento caldo del Sahara dato come soprannome al Caproni Ca.309, aereo da ricognizione prodotto in Italia negli anni 30 ideato per operazioni nel deserto libico. E appare il nome Ghibli anche sulla testata del motore dell’idrovolante pilotato da Porco Rosso.
Omaggio all’Italia
Il film, uscito nel 1992 (in Italia solo nel 2010), è ricco di riferimenti all’Italia, a cominciare dal nome del protagonista, Marco Pagot, tributo alla famiglia Pagot che fu pioniera dell’animazione in Italia con i capostipiti Nino e Toni, creatori di Calimero, e Marco, figlio e nipote d’arte, che aveva già collaborato con Miyazaki nella serie animata Il fiuto di Sherlock Holmes e che inviò al maestro giapponese vari libri che descrivevano i luoghi del film, dai capannoni sulle sponde dei navigli di Milano, dove si trova la ditta che costruisce e ripara gli aerei di Porco Rosso, alla costa Adriatica, tra hotel e isolotti. E poi c’è Mamma aiuto, i pirati dell’aria nemici di Porco Rosso, il cui nome è un riferimento all’idrovolante Cant Z.501, anche questo realizzato in Italia negli anni 30 soprannominato Mammaiuto, e si chiama così anche il negozio di souvenir del Museo Ghibli vicino Tokyo.
Porco Rosso, la trama
Marco Pagot, asso dell’aviazione militare italiana durante la Prima guerra mondiale, sopravvissuto a una disperata battaglia nei cieli cambia misteriosamente le sue sembianze e il suo volto assume le fattezze di un maiale. Con l’ascesa del fascismo decide di lasciare l’Aeronautica italiana e si guadagna da vivere facendo il cacciatore di taglie a bordo del suo idrovolante con il nome di Porco Rosso. Alla richiesta di rientrare in Italia e aderire al regime, Marco Pagot non esita a rispondere: “Piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale”. Ma l’arrivo del pilota americano Curtis, assoldato dai Pirati dell’aria, lo costringerà a nuove battaglie sui cieli dell’Adriatico, continuando a combattere contro il fascismo per la salvaguardia dell’umanità e per la riconquista di un perduto amore.
L’era degli idrovolanti
Porco Rosso, tratto dal manga Hik?tei jidai (L’era degli idrovolanti, 1989) dello stesso Miyazaki, è un tributo alla sua passione per i vecchi aeroplani ma è anche un grido di libertà contro la guerra, l’oppressione e il fascismo. Nei due volumi di Dove torna il vento (edito da Dynit Manga, 2023) che raccolgono le interviste realizzate dal 1990 a 2013, così l’autore spiega il titolo: “Nella lingua italiana Porco Rosso ha sfumature di significato particolari, non si riferisce solo all’animale, vuol anche dire pervertito, come in Giappone. E se avessimo aggiunto rosso lo avremmo accostato al bollino rosso: sarebbe sembrato un film porno. L’ho proposto per scherzo, ma tutti sono scoppiati a ridere. Non ci sono altri significati dietro questa scelta”.
Isole, castelli e macchine volanti: il cinema di Miyazaki
Sulle origini del film: “Doveva essere un progetto su scala ridotta, concepito per essere proiettato sugli aerei frequentati da uomini di affari. Poi, a causa dei miei ritardi, si iniziò a discutere del fatto che se non lo avessimo fatto uscire al cinema non avremmo coperto le spese di produzione”. E ancora, sul protagonista: “Sono successe tante cose, non volevo le spiegasse. Nel film dice ‘quelli bravi sono quelli che sono morti’, da lì subodori qualcosa. Da quel punto di vista è davvero un film della generazione precedente a quella dei baby boomer. In un certo senso è un film terribilmente personale. Ed è una cosa spaventosa”. In un’intervista rilasciata molti anni dopo, confessa di aver pensato a un seguito, ambientato durante la guerra civile in Spagna, Porco rosso – L’ultima sortita.
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Porco rosso il 25 aprile al cinema: orari e sale
Napoli – cinema Metropolitan, ore 16
Roma – cinema Quattro Fontane, ore 16 e 18
Firenze – cinema Astra, ore 19
Bologna – cinema Odeon, ore 16
Genova – cinema Sivori, ore 19
Milano – cinema Anteo, ore 19.30
Torino – cinema Eliseo, ore 16
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