Radiohead annunciate le prime date, ma scoppia la polemica con i sostenitori della causa palestinese
Dopo sette anni di silenzio dal vivo, i Radiohead annunciano il tanto atteso ritorno sui palchi europei. La band britannica, considerata tra le più influenti degli ultimi decenni, ha confermato una serie di concerti invernali con una formula particolare: quattro serate in ciascuna delle cinque città scelte, tra novembre e dicembre 2025.
Le date ufficiali sono state precedute da volantini criptici apparsi a Londra, Copenaghen, Madrid, Berlino e Bologna (il 14, 15, 17 e 18 novembre alla Unipol Arena), alimentando l’entusiasmo e le speculazioni tra i fan.
Ma l’annuncio ha subito incontrato ostacoli: diverse organizzazioni pro-Palestina hanno invitato al boicottaggio della tournée, chiedendo che la band prenda le distanze in modo netto e pubblico dal chitarrista Jonny Greenwood, criticato per aver suonato a Tel Aviv durante la guerra a Gaza.

Il ritorno live
In una nota ufficiale, il batterista Philip Selway ha raccontato il ritorno in sala prove: “L’anno scorso ci siamo ritrovati a suonare, senza un vero motivo. Dopo sette anni, è stato emozionante riscoprire quelle canzoni e riaffermare un’identità musicale condivisa. Ci ha fatto venire voglia di tornare sul palco. Per ora le date saranno solo queste, ma chissà dove ci porterà tutto questo.”
Per acquistare i biglietti sarà necessario pre-registrarsi sul sito ufficiale della band, in modo da ridurre la concorrenza di bot e bagarini. La maggior parte dei biglietti sarà riservata ai fan residenti vicino alle città ospitanti, secondo una logica geografica di equa distribuzione.
Nel Regno Unito, ogni biglietto includerà un sovrapprezzo di £1 a favore della Live Trust, che supporta i piccoli locali indipendenti. In Europa, €1 per ogni biglietto andrà a Medici Senza Frontiere, e la band si è impegnata a raddoppiare l’importo raccolto.
Indizi e anticipazioni
I fan più attenti avevano già intuito il ritorno della band: modifiche al logo su Bandcamp, un misterioso errore 404 sul sito ufficiale e un’immagine condivisa dall’artista Stanley Donwood – collaboratore storico del gruppo – avevano acceso le ipotesi.
Già a marzo alcuni utenti di Reddit avevano scoperto la registrazione di una nuova entità legale, RHEUK25 LLP, un passo che in passato ha sempre preceduto annunci importanti da parte della band.
Attività individuali e tensioni politiche
Dall’ultimo tour del 2018 (a supporto dell’album A Moon Shaped Pool), i membri della band si sono dedicati a progetti solisti. Thom Yorke e Jonny Greenwood hanno formato The Smile con il batterista jazz Tom Skinner, pubblicando tre album. Yorke ha inoltre esposto con Donwood all’Ashmolean Museum di Oxford.
Ed O’Brien ha pubblicato il disco solista Earth nel 2020, mentre Colin Greenwood ha collaborato con artisti come Tamino e Nick Cave. Selway ha lanciato il suo terzo album solista Strange Dance nel 2023.
Greenwood, in particolare, è finito nel mirino delle critiche per la collaborazione con il musicista israeliano Dudu Tassa sul disco Jarak Qaribak (2023), un progetto che riuniva artisti da tutto il Medio Oriente. Il tour europeo di quel progetto è stato cancellato dopo l’inizio della guerra a Gaza. Greenwood ha poi partecipato a manifestazioni in Israele contro Netanyahu e ha suonato a Tel Aviv, attirando nuove critiche da parte dei sostenitori del boicottaggio culturale.
Le reazioni del pubblico e le risposte della band
Il concerto dei Radiohead a Tel Aviv nel 2017 aveva già suscitato proteste. Yorke, all’epoca, aveva dichiarato:
“Suonare in un Paese non significa approvare il suo governo.”
La tensione è riemersa nel 2024 durante un concerto solista di Yorke a Melbourne, interrotto dopo che uno spettatore lo ha accusato di non prendere posizione sulla guerra a Gaza. Qualche mese dopo, Yorke ha chiarito la sua posizione: ha condannato Netanyahu e Hamas, sottolineando che il silenzio iniziale non andava interpretato come complicità, ma come incertezza sul momento giusto per esprimersi.
O’Brien ha ribadito su Instagram che tutti i membri della band sono profondamente scossi dalla situazione, ma non sempre trovano nei social media un ambiente adatto per esprimere opinioni complesse.
L’appello al boicottaggio
Prima ancora della conferma ufficiale delle date, la Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI) aveva diffuso una nota chiedendo il boicottaggio della tournée:
“Mentre il genocidio contro i palestinesi a Gaza entra nella fase più brutale e disumana, i Radiohead restano in silenzio, e uno dei loro membri attraversa ripetutamente la nostra linea di boicottaggio, suonando a pochi chilometri da un genocidio trasmesso in diretta streaming.”
L’organizzazione ha chiesto un impegno chiaro e pubblico da parte della band, almeno nel prendere le distanze dalle azioni di Greenwood.
Il futuro della band: nessuna promessa
Alla domanda su un possibile ritorno stabile della band, Yorke è stato tranchant:
“Non ne so nulla e non me ne frega nulla. Senza offesa, ma ci siamo guadagnati il diritto di fare ciò che riteniamo giusto, senza dover rendere conto delle aspettative altrui.”
Non è detto, quindi, che questa tournée sia accompagnata da un nuovo album – il decimo in studio – anche se le speranze dei fan restano alte.
Le date europee del tour 2025 dei Radiohead
Madrid, Movistar Arena – 4, 5, 7, 8 novembre
Bologna, Unipol Arena – 14, 15, 17, 18 novembre
Londra, The O2 – 21, 22, 24, 25 novembre
Copenaghen, Royal Arena – 1, 2, 4, 5 dicembre
Berlino, Uber Arena – 8, 9, 11, 12 dicembre
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