Senti chi parla (a Venezia): le dieci battute da ricordare, da Capuano a Can Yaman

Venezia – Cosa resterà della ottantaduesima Mostra del cinema di Venezia? I film naturalmente e questa sera sapremo quali tra quelli in concorso verranno premiati dalla giuria di Alexander Payne. Ma rimarranno anche immagini e parole, in un gioco per salutare il festival vi abbiamo raccolto le battute più folgoranti.

Antonio Capuano, 85 anni, napoletano, regista mitico, reso ancora più mitico dell’omaggio del suo allievo Sorrentino e la frase tormentone “non ti disunire”, alla Mostra ha portato il suo ultimo (forse per sempre) film L’isola di Andrea. E ci ha confidato un ricordo.

Mi promisero il Leone d’oro tanti anni fa con “Pianese Nunzio”. Una sera entrando nella hall dell’Excelsior incontrai Miriam Mafai e Tullio Kezich e mi dissero “Anto, senti. Il Leone è saltato perché Polanski s’è messo storto sul film. E io ho risposto ‘Maronna avrà ragione iss”.

Interrogato sul suo rapporto con i social l’attore turco, Can Yaman in procinto di diventare il prossimo Sandokan televisivo a dicembre in tv ci ha fatto una confidenza.

Quando giravo Sandokan mi è partita la ciabatta e ho chiuso totalmente il mio profilo social perché non ce la facevo più. Siamo tutti delicati magari leggiamo un commento negativo ci straniamo e non vogliamo più affrontare tutte le cattiverie social. Poi però gli agenti e i produttori insistono perché tu riapra quel canale per promuovere i progetti che fai. Bisogna accettarlo e trovare un modo per usarlo bene. Quest’anno ho usato Instagram per migliorare il mio spagnolo.

La conduttrice Emanuela Fanelli, che questa sera sarà sul palco anche per la cerimonia di chiusura, nella serata inaugurale ha fatto un discorso divertente ma anche sentito.

Al cinema mandiamo la nostra versione migliore, gioiamo delle gioie di altri e soffriamo per le sofferenze di personaggi che non esistono. Pensate come sarebbe bello se riuscissimo a portare quei noi stessi fuori dal cinema e sentissimo le vite degli altri come fossero le nostre gioendo dei successi degli altri e provando dolore per i dolori degli altri. Sarebbe più facile e meno ingiusto stare al mondo

Emma Stone protagonista di Bugonia di Yorgos Lanthimos da mesi sfoggia alle serate di gala un taglio molto corto. La ragione? Per il film ha dovuto rasarsi a zero. Ecco cosa ci ha detto

È stata una decisione semplice da prendere, la paura è durata un minuto di orologio. Quando mi sono vista allo specchio ho sentito una grande libertà, ho amato subito i miei capelli tagliati a zero

Il grande amico di Emma Stone, Willem Dafoe, 70 anni portati magnificamente grazie allo yoga, ci ha raccontato della piccola fattoria di alpaca che ha fuori Roma.

Io amo gli animali e cerco di garantire loro una bella vita, non mangio carne, però prendo la pelliccia dei miei alpaca e raccolgo le uova delle mie galline. Ho un grande giardino, la natura è molto importante per me perché sono convinto che ti connette con ciò che conta. Quando sto nella mia fattoria tutto quello che vedo mi pare un miracolo, non si tratta di avere un animale da compagnia ma una famiglia di cui occuparmi

Julia Roberts alla Mostra del cinema di Venezia per la prima volta. Per presentare fuori concorso il film di Luca Guadagnino After the hunt, un film che affronta il tema delle molestie in modo provocatorio.

Il film farà discutere? Noi volevamo proprio che alla fine del film ci fossero tutti questi punti di vista diversi. Se il pubblico sarà infuriato o emozionato dal film dipenderà da lui. Non facciamo dichiarazioni, condividiamo le vite di questi personaggi. La parte più emozionante è che le persone poi ne parlino, perché stiamo perdendo l’arte della conversazione ai giorni nostri. Se questo film porterà le persone a confrontarsi, a discutere ne saremo felici. Ti rendi conto di ciò in cui credi fermamente perché noi stimoliamo questo pensiero per te. Quindi, potete dirci grazie

Kim Novak a 92 anni e a 40 dal suo addio alle scene, ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera. L’attrice di Hitchcock e Preminger ritirandolo ha fatto un discorso molto emozionante.

Devo essere fedele a me stessa, e sento che uno dei motivi per cui sono qui è per ispirare il più possibile le persone, per far capire che la loro libertà conta, che le loro vite contano, i loro diritti contano, la verità conta. E devo dirlo: per tutte le democrazie nel mondo, dobbiamo unirci, collaborare, essere creativi, trovare il modo di aprire gli occhi, guardare cosa sta succedendo e fare tutto il possibile per salvare le nostre democrazie

Molto bello anche il discorso che il regista Werner Herzog ha fatto per ringraziare l’amico Francis Ford Coppola che ha fatto la laudatio per lui prima di ricevere il Leone d’oro ma anche per un’altra ragione più antica.

Francis è stato molto generoso con me, ci conosciamo da cinquant’anni mi ha invitato a casa sua quando non avevo soldi per l’hotel sono stato ospite a casa sua a San Francisco per scrivere Fitzcarraldo. E poi senza Francis non avrei conosciuto mia moglie con il quale sto da 29 anni, la vita è stata molto generosa con me dopo

Carmen Maura compie 80 anni il 15 settembre. La ex chica di Pedro Almodòvar alla Mostra di Venezia ha portato la commedia dolce e tenera Calle Malaga della regista marocchina Maryam Touzani su una donna costretta dalla figlia, che ha bisogno di soldi, a mettere in vendita la casa dove ha sempre vissuto a Tangeri.

Spero che i miei personaggi possano essere di aiuto a chi vede il film. La gente in Spagna mi considera di famiglia, mi dice “in tv avevi una pettinatura orribile” o mi ringrazia per un ruolo. Se incontrerò una signora della mia età che mi dice “ho visto il film e mi sono lanciata in una storia d’amore” o anche solo in una scopata sarò contenta

Valeria Bruni Tedeschi protagonista del film Duse di Pietro Marcello ha raccontato il suo particolare metodo di preparazione ai ruoli.

Eleonora Duse non si sentiva affatto una star e proprio come me. Riteneva il lavoro, per lei che aveva la tubercolosi, il suo vero ossigeno e vedeva un teatro come la più alta delle montagne. Per lei migliorarsi artisticamente implicava farlo anche umanamente. Era così attenta alle fragilità degli altri, una cosa che mi commuove. Con lei ho lavorato in riunioni segrete, non posso rivelare di più, ma ci sono persone che mi aiutano, morte o vive, che convoco nella mia stanza, poi vado sul set e mi sento forte.

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