Steven Spielberg premia Coppola: “’Il padrino’ è il film americano più grande di sempre”

Steven Spielberg non ha dubbi: “Il padrino è il film americano più grande di tutti i tempi” e Francis Ford Coppola “un combattente per gli artisti indipendenti” e “impavido nel suo essere aperto a idee, opinioni e ispirazione”. Ieri sera a Los Angeles si è tenuta la cerimonia di attribuzione dell’AFI Life Achievement Award, , il più alto riconoscimento conferito dall’American Film Institute. E a consegnarlo al regista italo-americano, 86 anni, sono stati gli amici Steven Spielberg e George Lucas.

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“Hai preso ciò che c’era prima e ridefinito il canone del cinema americano, e così facendo, hai ispirato una generazione di narratori che vogliono renderti orgoglioso del loro lavoro, orgoglioso del nostro lavoro, e io voglio sempre renderti orgoglioso del mio lavoro” ha detto Spielberg. George Lucas ha definito Coppola il suo eroe. “Quando avevo 22 anni – ha raccontato – mi ha insegnato a non aver paura di saltare dalle scogliere. E ho convissuto con questo per il resto della mia vita, anche se non sono mai arrivato al livello più alto che ha raggiunto lui”.

L’omaggio dei suoi attori: da Al Pacino a Robert De Niro

Non solo i suoi amici registi ma anche molti degli attori con cui ha lavorato sono venuti a rendergli omaggio portandolo più di una volta alla commozione, tra loro: Robert De Niro che ha detto “hai cambiato la mia vita”, Al Pacino, Adam Driver, Harrison Ford, Morgan Freeman, Dustin Hoffman, Ron Howard, C. Thomas Howell, Diane Lane, Spike Lee e Ralph Macchio. Coppola rivolto alla platea di star, amici e colleghi che sono venuti ad applaudirlo ha detto: “Ora capisco che questo posto che mi ha creato, la mia casa, non è affatto un luogo, ma voi, amici, colleghi, insegnanti, compagni di gioco, famiglia, vicini, tutti i bei volti mi state dando il benvenuto, perché io sono e sarò sempre nient’altro che uno di voi”.

I movie brats, ragazzini del cinema anni Settanta

Negli anni Settanta cinque amici si sono ritrovati con la passione del cinema e il desiderio di rifondarlo dalle radici. Erano Steven Spielberg, Francis Ford Coppola, George Lucas, Brian De Palma e Martin Scorsese, li chiamavano “movie brats”, i ragazzini del cinema. Nel documentario di Susan Lacy, Spielberg ricordava “Quando entrai nel gruppo dei “movie brats”, come ci chiamavano, era la prima volta che mi sentivo parte di qualcosa. Eravamo davvero fortunati ad appartenere a quel periodo, la cultura stava fiorendo, c’erano registi, artisti, musicisti, interpreti. Fu un periodo incredibilmente fertile”. Un racconto confermato da George Lucas che premiato a Cannes lo scorso anno aveva ricordato: “Non volevamo fare soldi ma fare cinema. È stata un’epoca magnifica, c’era un ricambio tra i vecchi studi che avevano fondato Hollywood e noi, pronti a rischiare”. Proprio in quella occasione aveva ricordato il primo incontro con Francis grazie a una borsa di studio che lo portò sul set di Sulle ali dell’arcobaleno “eravamo gli unici ad avere meno di sessant’anni, diventammo amici facendo film e bevendo birra”.

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