Tarantino rinuncia a ‘The movie critic’: non sarà il suo ultimo film
Avrebbe dovuto essere il suo decimo film e quindi – per sua dichiarazione programmatica – il titolo con cui avrebbe chiuso la sua carriera. E invece, a quanto scrive Deadline, Quentin Tarantino ha deciso di abbandonare il progetto di The movie critic e muoversi verso un’altra storia.
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Sul film circolavano da tempo già varie informazioni, a partire dal cast che avrebbe avuto come protagonista Brad Pitt alla terza collaborazione con il regista (dopo Bastardi senza gloria e C’era una volta Hollywood) e tanti altri attori feticcio visti in altri suoi film. Tarantino con questo titolo avrebbe con tutta probabilità scritto il suo “testamento cinematografico”. La sua idea era dopo questo decimo progetto dedicarsi a “libri, serie tv”… . Il regista aveva anche già reso nota la trama del film, ambientato nel sud della California nel 1977 e basato sulla vera vita di un critico cinematografico di una rivista pornografica, che Tarantino stesso leggeva da ragazzo quando la inseriva nei distributori automatici, uno dei suoi primi lavori. “Era una pagina di recensioni davvero interessante. Lui scriveva di film ‘mainstream’ ed era un critico di serie B, ma credo fosse davvero un ottimo critico. Era molto cinico, ma anche molto molto divertente”, aveva spiegato il regista.
Quindi cosa è successo? “Semplicemente avrebbe cambiato idea” è stato detto al sito di informazione cinematografica anche se il motivo vero potrebbe essere che, dopo aver riscritto la sceneggiatura, il regista non sarebbe stato più convinto al 100%. Non va dimenticato che il decimo film sarà – se manterrà il proposito – l’ultimo progetto di un regista che dedicato tutta la sua vita (da spettatore, da commesso di videoteca, da sceneggiatore, da regista ovviamente ma anche da cinefilo e scrittore) alla settima arte, alla sua celebrazione. Non può certo essere un film di cui non sia convinto fino in fondo.
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A Cannes lo scorso anno in un incontro affollatissimo e animato aveva raccontato una delle sue epifanie cinematografiche di quattordicenne: Rolling Thunder- “L’ho visto la sera in cui è il film uscito a Los Angeles nel ’77 insieme a mia mamma e il marito dell’epoca, Marco – nice guy – ma non siamo andati di corsa a vederlo perché ci interessava – aveva spiegato – Ero lì perché a scuola tutti avevano già visto I 3 dell’Operazione Drago con Bruce Lee, tutti tranne me, e mi avevano raccontato ogni dettaglio. Ma dopo averne sentito parlare così tanto sono rimasto un po’ deluso: mi sembrava una versione meno divertente di Ridere per ridere di John Landis. Al cinema c’era una doppia proiezione, e dopo il film di Bruce Lee le luci si sono abbassate ed è iniziato Rolling Thunders: tutti i pensieri su quell’altro film sono scomparsi.Ero convinto con quel film di aver trovato una pepita e da allora l’ho visto tante volte, ma ogni volta noto qualcosa di nuovo. Adesso che sono diventato padre mi commuove particolarmente il rapporto tra il protagonista e il figlio”. Un’autobiografia in forma di cinema, un film visto e rivisto dai quattordici anni ai sessanta. Da quando si era un adolescente ancora accompagnato al cinema dalla mamma a quando si diventa padre anche piuttosto avanti con l’età. Tornando a The Movie critic la storia di quel critico di serie B su una rivista pornografica non sarà quindi l’ultima storia che Tarantino vorrà raccontare sul grande schermo al suo popolo di fan cinefili. Quellaa storia è ancora da trovare e siamo certi che non deluderà.
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