Diretto da Nikolaj Arcel, La terra promessa racconta l’epopea del capitano Ludvig von Kahlen, ex militare che tenta l’impossibile: rendere fertile un’arida brughiera danese del Settecento.

In cambio non chiede denaro, ma solo dignità e riconoscimento. La sua impresa diventa simbolo di tenacia e riscatto sociale, sfidando non solo la natura, ma anche un nobile locale crudele e senza scrupoli.

Arcel costruisce il film come un western europeo, con un eroe solitario, un antagonista feroce e una comunità da unire. Questo impianto epico dona al racconto un ritmo avvincente, esaltando il valore del coraggio e della determinazione individuale.

Ma Kahlen non è solo un uomo d’azione: è guidato da un’ossessione che lo isola, e solo attraverso l’incontro con una bambina nomade riesce a riscoprire il proprio lato umano. Arcel ci regala così un eroe complesso e profondo.

A dare anima e corpo al protagonista è Mads Mikkelsen, straordinario nel rendere visibile il conflitto tra ambizione e sentimento. Il suo sguardo incarna l’uomo che lotta per elevarsi, ma che non rinuncia alla possibilità di ritrovare se stesso.