Venezia 82, da Bruni Tedeschi – Duse a Oscar Isaac – Dante, i film e gli ospiti di oggi
VENEZIA – La giornata di oggi è all’insegna di due personaggi della storia dell’arte, del teatro e della letteratura: la divina Eleonora Duse e Dante. In concorso è il nuovo film di Pietro Marcello (Martin Eden) con Valeria Bruni Tedeschi. Eleonora Duse ha una leggendaria carriera alle spalle che sembra ormai conclusa, ma nei tempi feroci tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo, la Divina sente un richiamo più forte di ogni rassegnazione e torna lì dove la sua vita è iniziata: sul palcoscenico. Non è solo il desiderio di recitare a muoverla, ma un’urgenza profonda: la necessità di riaffermare sé stessa in un mondo che cambia inesorabilmente e che minaccia di toglierle tutto, persino l’indipendenza che ha conquistato con il lavoro di tutta una vita. Inaspettati rovesci finanziari la mettono di fronte a una scelta, e così, ancora una volta, Eleonora sceglie il teatro come unico spazio di verità e di resistenza.
In concorso anche The voice of Hind Rajab della regista tunisina Kaouther Ben Hania. Che racconta la storia vera di una bambina rimasta intrappolata in un’auto sotto attacco a Gaza. Il film ricostruisce utilizzando gli audio originali delle telefonate un fatto di cronaca accaduto il 29 gennaio 2024 quando i volontari della Mezzaluna rossa ricevettero la telefonata di una bimba, Hind Rajab, rimasta intrappolata in un’auto a Gaza, al momento unica sopravvissuta della sua famiglia dopo un attacco dell’esercito israeliano. Il film è molto atteso dopo l’appello di Venice4Palestine e la manifestazione di sabato scorso.
Ma oggi anche le Giornate degli Autori aprono una finestra su quello che sta accadento in Palestina. L’evento speciale della giornata è il film Qui vit encore di Nicolas Wadimoff, una mappa di Gaza, delle sue città, dei campi e dei quartieri tracciata con la vernice bianca sul pavimento nero, in cui nove rifugiati condividono le loro vicende e le loro storie.
Fuori concorso invece il film di Julian Schnabel In the hand of Dante. Un viaggio attraverso il tempo che immagina – sulla scorta del romanzo di Nick Tosches – una trasposizione di vite parallele che abbracciano 700 anni, quando l’autore Nick Tosches viene coinvolto in una violenta ricerca per confermare le origini di un manoscritto che si ritiene essere la Divina Commedia di Dante, scritto di pugno dal poeta. Dopo l’improvvisa morte della figlia, Nick viene richiamato dall’esilio autoimposto da un boss mafioso per la sua competenza sullo scrittore italiano. Con l’aiuto di un imprevedibile assassino di nome Louie, la coppia intraprende un viaggio oscuro e omicida per rubare e autenticare l’opera inestimabile. Ambientato tra il XXI e il XIV secolo, In the Hand of Dante intreccia le vite di Nick e Dante nella loro ossessiva ricerca di amore, bellezza e divino.
Gal Gadot e Gerard Butler, perché le due star sono al centro delle proteste per la Palestina
Il film è stato al centro della polemica per la richiesta del comitato Venice4Palestine di ritirare l’invito a due dei protagonisti del film di Schnabel, l’attrice israeliana Gal Gadot e l’americano Gerard Butler che in passato aveva partecipato a raccolte fondi per l’esercito israeliano. La Biennale ha respinto l’idea del boicottaggio ma i due attori non saranno comunque alla Mostra. Il regista in quei giorni aveva fatto sapere la sua posizione su Gaza: “Quindici anni fa ho realizzato Miral, da una sceneggiatura della giornalista e scrittrice palestinese Rula Jebreal. Credo che il film esprimesse la mia risposta al conflitto senza fine di allora. In questo momento” sottolinea il regista, “posso solo dire che condanno senza riserve qualsiasi cosa causi sofferenza a un bambino, ovunque nell’universo conosciuto, per mano di adulti che dovrebbero proteggerlo. Tutto qui. È tutto”. Il film Miral, ispirato al romanzo autobiografico della giornalista La strada dei fiori di Miral, racconta la storia di una ragazza palestinese che deve scegliere se farsi promotrice della causa del suo popolo.
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