Venezia, Clooney diserta la conferenza stampa: “Ho la sinusite” ma dà appuntamento per il red carpet
Quando è sbarcato ieri all’imbarcadero dell’hotel Excelsior del Lido di Venezia ha sfoggiato il suo solito umorismo e savoir faire, alle persone che lo aspettavano al molo insieme ai fotografi si è concesso con sorrisi e battute: “Come va?” ha chiesto in italiano. E alla signora veneta che lo apostrofava con un “bello come il sole” ha sorriso sornione, come solo lui sa fare. Tutti lo aspettavano in sala stampa oggi, ma George Clooney non si è presentato “per una forte sinusite” e ha dato appuntamento a giornalisti e fotografi stasera sul tappeto rosso.
Clooney è arrivato da due giorni nella città in cui 11 anni fa ha sposato l’avvocata Amal Alamuddin (che ha collaborato con la Corte Penale Internazionale dell’Aja all’indagine conclusa con il mandato di arresto per il premier israeliano Netanyahu, accusato di crimini di guerra a Gaza e per questo è finita nel mirino di Trimp). Con lei al braccio la coppia è sbarcata a Venezia arrivando direttamente dalla loro villa sul lago di Como, buen ritiro da tanti anni. Venezia è un luogo del cuore per l’attore e regista americano non solo per le nozze evento con Amal, ma per i tantissimi film che negli anni ha presentato qui, l’ultimo l’action comico con l’amico Brad Pitt Wolfs lo scorso anno rimasto negli annali soprattutto per il balletto della coppia di divi sul tappeto rosso.
L’attesa è quindi tutta per il tappeto rosso di questa sera (sperando che si rimetta in tempo) prima della proiezione del film di Noah Baumbach Jay Kelly – in concorso – dedicato a “l’ultimo divo” di Hollywood, erede di Cary Grant e Gregory Peck, un personaggio che gioca con l’identità dello stesso attore. Quanto c’è di Jay Kelly in George Clooney e viceversa? Solo lui e il regista possono dirlo ma Baumbach- che ha scritto il film appositamente per lui – ha detto incontrando i giornalisti: “Di solito non mi commuovo sul set, ma questa volta è successo, anche il nostro direttore della fotografia era spesso ad asciugarsi le lacrime guardando la performance di George. Interpreta un personaggio che scappa da se stesso, cerca di nascondersi e nel corso del film finisce per rivelare sempre più di sé e George lo ha fatto in maniera meravigliosa”. La star, 64 anni, due Oscar e una carriera che non si arresta (“sono troppo vecchio per i ruoli romantici” ha dichiarato mentre il suo spettacolo a Broadway questa primavera faceva il tutto esaurito) incarna una sorta di suo alter ego, ad un certo punto del film qualcuno gli chiede se considera l’idea di candidarsi alla presidenza, una domanda tormentone che ritorna sempre con lo stesso Clooney. Il cortocircuito si concretizza durante la serata di assegnazione di un premio che gli viene conferito da un festival nella campagna toscana introdotto da un montaggio delle tante performance di Clooney dai primi film giovanili fino a Syriana.

George Clooney: “Sono troppo vecchio per i ruoli romantici”. E a Broadway sbanca il box office
Scritto da Baumbach con Emily Mortimer, il film vanta un cast strepitoso che include Laura Dern, Billy Crudup, Riley Keough, Grace Edwards, Stacy Keach, Jim Broadbent, Patrick Wilson, Eve Hewson, Greta Gerwig e la nostra Alba Rohrwacher. Ed è stato girato in buona parte anche Italia, è la storia di un attore di successo in crisi di identità, Jay Kelly. Il divo è in viaggio con il suo devoto manager Ron (Sandler) attraverso l’Europa: Parigi, la Toscana per ricevere un premio. Lungo il percorso, i due uomini si trovano costretti ad affrontare le conseguenze delle proprie scelte e a riflettere sui legami con le persone a loro più care e sull’eredità che stanno per lasciare.
È George Clooney l’ultimo vero divo di Hollywood? Chissà. Intanto c’è chi lo aspetta da tre giorni a bordo del tappeto rosso, speriamo che la sua attesa non sia stata vana.
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