“Yellowjackets 3”, tornano le ragazze cannibali. Christina Ricci: “Liberatoria la loro rabbia”
Un gruppo di adolescenti cannibali, una squadra di giocatrici di calcio reduci da un incidente aereo e sperse nella foresta negli anni Novanta, e quegli stessi personaggi 25 anni dopo. Coloro che sono sopravvissute a 19 mesi di privazioni, violenze, fame e ogni forma di trauma, e sono diventate delle donne. Sulla carta era un azzardo la serie Yellowjackets eppure è diventato il titolo di punta di Paramount+ che ora ospita la terza stagione.
“Yellowjackets 3”, le adolescenti cannibali anni Novanta sono tornate
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Dieci candidature agli Emmy per questa storia che è contemporaneamente un’epopea di sopravvivenza, una storia di orrore psicologico e un dramma di formazione. Con un cast ricchissimo che abbina a ogni adolescente il suo corrispettivo 25 anni dopo. Quando chiediamo a Christina Ricci, che interpreta la bullizzata Misty che nella foresta scopre il suo potere, il segreto del successo della storia ci dice: “Credo che l’aspetto intrigante della serie sia il fatto di vedere un gruppo di donne e ragazze che tradizionalmente dovrebbero comportarsi bene non lo fare, non comportarsi bene. Vederle libere di esprimere le loro emozioni, la loro rabbia e combinarne di ogni”.
Le fa eco Melanie Lynskey nella serie è Shauna: “Credo che abbia conquistato il pubblico il lato selvaggio di tutti i personaggi. Dopo ogni stagione mi sono detta ‘speriamo di tornare presto sul set’, ma dopo questa terza il pensiero è stato ‘non possiamo non tornare, dobbiamo andare avanti per capire cosa succede dopo, perché ne succedono veramente di ogni. Ai nostri personaggi adulti per non parlare di quelli adolescenti. Il mio personaggio in questa terza stagione va proprio un po’ fuori di testa e non avrei immaginato che sarebbe arrivato a tanto. La stagione finisce con un incredibile cliffhanger” promette.
Nella terza stagione, con l’arrivo dell’estate, le ragazze che prendono il nome dalle giacche della loro squadra di calcio, si trovano di fronte a una fragile vittoria: il brutale inverno che le aveva quasi uccise è finalmente alle spalle, ma la sfiducia nella leadership e le tensioni all’interno della squadra mettono a rischio le loro possibilità di essere salvate. Nel presente invece iniziano a venire a galla segreti a lungo sepolti del loro passato, mentre le donne lottano per evitare che le loro vite si disfino, devono affrontare una domanda agghiacciante: chi sono veramente e quali oscure verità stanno nascondendo alle altre e a sé stesse?”. Abbiamo dovuto girare scene toste, brutali quest’anno. Ma da attrice è anche la parte divertente: affrontare con la recitazione queste situazioni orribili” racconta Lauren Ambrose. “Affrontare il tema della salute mentale è stata una grande sfida – dice Simone Kessel che interpreta Lottie, l’adulta più fragile del gruppo – raccontare il tema in modo autentico, senza fare del mio personaggio una macchietta è stato difficile. Rappresentare persone che hanno subito un trauma e che lottano con problemi mentali è una questione importante e centrale per il nostro tempo”.
Uno degli elementi di forza della serie è l’aver azzeccato in fase di casting il giusto abbinamento tra i personaggi adolescenti e il loro corrispettivo adulto, un lavoro che in qualche modo è proseguito sul set, sebbene le attrici in scena non si incontrino mai. “Con Sophie Nélisse (che interpreta Shauna adolescente, ndr) ci sentiamo, ci scriviamo – dice Melanie Lynskey – A Vancouver ci siamo viste un paio di volte, meno di quanto avrei voluto. Perché soprattutto all’epoca della prima stagione non ho fatto che fare su e giù tra il set e casa perché ho un bambino piccolo che va a scuola, quindi finivano le riprese di venerdì e io prendevo l’ultimo volo per tornare a Los Angeles. E le ragazze giravano quando noi non giravamo, non è stato facile trovare del tempo per stare insieme ma lo abbiamo fatto il più possibile”. “Io e Courtney Eaton siamo molto simili, parliamo entrambe con questo strano accento, abbiamo una fisicità simile, siamo diventate amiche. Lei è fantastica nell’interpretare la giovane Lottie” dice Simone Kessell.
“Liv Heuson è un’attrice fantastica e ci siamo divertite a trovare un modo per condividere questo personaggio, è stato bello ritrarre la sua versione adulta – dice Lauren Ambrose – Ma soprattutto la cosa più bella è stata vederle insieme sul set tutte queste ragazze, l’energia che hanno messo nel progetto, questo loro fare gruppo. Per me è stata una ispirazione vederle reclamare il loro spazio nel mondo”. “Jasmin Savoy Brown e io siamo molto simili: siamo entrambe di origini miste, un padre nero e una madre bianca, e entrambe siamo state cresciute dalle nostre mamme – dice Tawny Cypress – ma poi anche altre cose: per esempio tutte e due abbiamo un gatto e ce lo siamo portate sul set, abbiamo scoperto di avere lo stesso modello di macchina e abbiamo affittato due appartamenti vicini senza saperlo… È stato facilissimo per noi entrare in connessione”.
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