Surf, la rivoluzione di Ponzani: “Gare di notte, oriundi e piscine artificiali”
Claudio Ponzani, 60 anni, imprenditore del Reatino, è eletto con il 100 per cento come presidente della Fissw (Federazione italiana surfing, sci nautico e wakeboard, a cui va aggiunto anche il sup, in rapidissima ascesa). Nel 2017 i tesserati erano 14.000, poi è arrivato il surf che è diventato disciplina olimpica a Tokyo 2021 ed è stato confermato a Parigi (si è gareggiato a Tahiti). Da allora, il boom. Ora i tesserati sono 45.000 (212 società). Ma, spiega Ponzani, i surfisti non tesserati, cioè quelli che non fanno gare, sono stimati in almeno 200.000 in Italia. Disciplina fortemente ecologica che piace sempre più ai giovani: in Italia ci sono ottimi posti per divertirsi (Sardegna, Toscana, Liguria , Lazio) ma se si vuole davvero fare il salto di qualità bisogna andare a vivere ed allenarsi all’estero. Come ha fatto Leo Fioravanti, l’unico azzurro che ha due partecipazioni olimpiche ed è sempre ai vertici mondiali. Come fa adesso Ginger Caimi, italo-cinese, 13 anni a maggio, enfant prodige, uno scricciolo che trascina una tavola di longboard lunga 2 metri e 70 (vedi Spy Calcio del 26 febbraio). La Federazione anche in passato ha puntato sugli oriundi ma nessuna ragazza è riuscita a qualificarsi per i Giochi: ora due atlete nate in Usa ma di passaporto anche italiano vorrebbero gareggiare per la Nazionale azzurra. Si stanno completando le pratiche.
“Stiamo facendo un grosso lavoro anche in Italia coi giovani-ci spiega Ponzani che ha scoperto il surf a La Jolla nel 1987 – Abbiamo tecnici stranieri di assoluto livello, brasiliani, francesi, spagnoli: si occupano anche del vivaio e sono coordinati dal ct Marco Gregori e dal direttore sportivo Luciano Serafica”.
La Federazione ha preso contatto con il ministro dello sport Abodi: il progetto è quello di una Surf House in Portogallo, una Casa Italia ( ma anche europea) a Peniche dove ci sono onde per allenarsi tutto l’anno: prevista una foresteria con 12 posti senza dover programmare gli stage magari in Costa Rica, con costi sempre più alti. Inoltre c’è la possibilità di costruire piscine artificiali a Roma, Bologna, Verona e Milano. “Lì non ci sarebbero problemi di onde, si potrebbe gareggiare anche di notte”, spiega ancora il presidente. Di notte si potrà gareggiare anche in mare ad Andora, provincia di Savona, col nuovo impianto di illuminazione. Grandi progetti, soldi non moltissimi. “ll trend di crescita è incredibile, dobbiamo farci trovare preparati”, sostiene l’imprenditore laziale.
Il calcio contro le discriminazioni, in campo Lega Dilettanti e Consiglio d’Europa
Lo sport come un alleato in campo e nella vita con l’obiettivo fondamentale di garantire che nessuna identità sia esclusa o si senta “fuori luogo”. La Lega Dilettanti, con la sua Area Responsabilità Sociale, ha avviato un progetto, in collaborazione col Consiglio d’Europa, contro le discriminazioni. Si tratta di “Sport is respect” che ha debuttato nel corso di tornei della stessa Lega ed entra ufficialmente nel programma dei raduni delle Rappresentative LND. La presentazione del progetto è avvenuta nel corso di una conferenza stampa, presso la “Sala Carlo Tavecchio” della Lega Dilettanti a cui sono intervenuti anche Alberto Branchesi, coordinatore delle Rappresentative, Mauro Mazza, Selezionatore Rappresentativa Under 19 della LND e Rosario Coco, formatore del Consiglio d’Europa. Il percorso sviluppa un focus sull’esercizio, “Football for all”, che si è dimostrato particolarmente efficace grazie al suo approccio informale. Utilizzando il calcio come strumento esperienziale, infatti, riesce a coinvolgere maggiormente i ragazzi rispetto ai metodi più tradizionali. La formazione di Mauro Mazza, Selezionatore Rappresentativa Under 19, in particolare, nel raduno al Centro di Formazione Federale di Catanzaro, è scesa in campo sotto la supervisione dei referenti del progetto per una partita speciale durante la quale i partecipanti hanno potuto sperimentare in prima persona l’impatto delle discriminazioni sullo sviluppo del gioco e, di conseguenza, sulle dinamiche di gruppo. Tramite questo percorso di formazione esperienziale- dichiara Luca De Simoni, coordinatore dell’Area CSR della Lega Dilettanti- la nostra Lega vuole portare i ragazzi delle Rappresentative a riflettere su temi fondamentali che riguardano le discriminazioni di ogni tipo, nonché ad avere una capacità di inclusione e di sensibilità, fattori che favoriscono anche la crescita agonistica della squadra”.
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