Uno dei quartieri romani simbolo della Resistenza, San Lorenzo, ha ascoltato in silenzio, attento, l’intervento di Corrado Augias dal palco di piazza dell’Immacolata. Una piazza piena di persone che hanno deciso di celebrare anche così gli ottanta anni dalla Liberazione dal nazifascismo, partecipando in migliaia alla tre giorni organizzata dal Comune di Roma.

Il 25 aprile ci ricorda che la democrazia è faticosa come la pace

Durante la sua orazione “80 anni di pace. Il valore della memoria”, Augias ha voluto sottolineare come ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella «sia andato a Genova, unica città dove i nazisti sfilarono disarmati di fronte ai partigiani». Il 25 aprile «è stato fatto per voi», ha detto rivolgendosi ai tanti ragazzi presenti in piazza. «Come stiamo oggi? — ha concluso Augias — Con un governo che stenta a dire che è antifascista. Ma chiedere una professione di antifascismo è la base per un dialogo civile».

Una nuova Resistenza ai nuovi fascismi

Altrettanta partecipazione c’è stata per gli eventi che hanno preceduto l’orazione, come l’incontro “Ventotene. Il manifesto e noi” con la studiosa Antonella Braga e il regista Paolo Virzì moderato dal giornalista Marino Sinibaldi che successivamente ha dialogato anche con lo scrittore Gianrico Carofiglio e Luigi Manconi di “Diritti e resistenza culturale”.

Milano libera scatta il piano di insurrezione

È rimasto sull’attualità Massimo Giannini durante il suo discorso sulla “Crisi della democrazia e nuove destre”, parlando dei «piccoli passi della premier Meloni nel pronunciare la parola fascismo», mentre gli storici Umberto Gentiloni e Lidia Piccioni hanno ricostruito la storia della liberazione di Roma. Durante i funerali di papa Francesco, oggi, gli appuntamenti sono sospesi fino alle 15 quando gli incontri riprenderanno fino ad arrivare a domenica: a chiudere la tre giorni sarà Luciano Ligabue con la riflessione sulla Resistenza a partire dal suo testo I campi in aprile.