Francia, la scure sugli enti pubblici. “Ridurremo agenzie e addetti di un terzo entro l’anno”
Il governo francese vuole ridurre di accorpare o eliminare un terzo delle agenzie governative entro la fine dell’anno, allo scopo di risparmiare soldi pubblici. Lo ha dichiarato la ministra del Bilancio di Parigi, Amelie de Montchalin, in un’intervista all’emittente CNews/Europe 1. L’idea è quella di salvare tra i due e i tre miliardi di euro riducendo nel complesso i posti di lavoro.
Al momento, nelle agenzie ed enti pubblici d’Oltralpe lavorano “180 mila persone, esclusi i gendarmes”, ha spiegato la ministra, aggiungendo che dai tagli sarebbero escluse le università. Pur riconoscendo che queste persone hanno tutte “un mestiere e un ruolo, Montchalin ha aggiunto che le cose non sono “immutabili”.
Le agenzie già nel mirino
Esclusione degli atenei a parte, la ministra non ha specificato quali agenzie e tipologie di addetti si pensi di accorpare o sopprimeere. All’inizio dell’anno, diverse agenzie sono state nel mirino del governo e della destra, in particolare l’Agenzia Bio, l’agenzia francese che si occupa della catena produttiva biologica, e che durante l’inverno, è stata minacciata di soppressione, dopo che il senato ha votato un emendamento a cui la ministra dell’Agricoltura, Annie Genevard, non si è opposta.

Alla domanda su come si potessero attuare i tagli ai “posti di lavoro nel settore pubblico”, Montchalin ha risposto: “Ci sono persone che vanno in pensione, ci sono persone che si possono riunire, abbiamo la possibilità di agire senza causare disordine sociale”. La ministra ha aggiunto che sarà ascoltata da una commissone del senato “a metà maggio e in quell’occasione farò l’annuncio”. Anche l’Agenzia per la transizione ecologica (ADEME), l’Ufficio francese per la biodiversità (OFB) e la Commissione nazionale per il dibattito pubblico (CNDP) sono stati presi di mira da emendamenti che ne ne hanno chiesto l’abolizione.
Obiettivo: deficit/pil al 3 per cento entro il 2029
Nella legge finanziaria per il 2025 sono elencati 434 operatori statali, che beneficiano di 77 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, cifra che include anche gli istituti universitari, che non fanno parte del possibile taglio.
Nel 2024 il deficit pubblico è aumentato fino al 5,8% del prodotto interno lordo (PIL). Il governo spera di ridurlo al 5,4% quest’anno, al costo di tagli per circa cinquanta miliardi di euro, recentemente rafforzato da altri cinque miliardi. Intende poi ridurla al 4,6% nel 2026 grazie a un’ulteriore sforbiciata da 40 miliardi. L’obiettivo prospettato dal premier François Bayrou è quello di allinearsi al fatidico tetto del 3 per cento imposto da Bruxelles entro il 2029.
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