Israele, raid vicino al palazzo presidenziale di Damasco. Netanyahu: “Messaggio al regime siriano”

L’aviazione israeliana ha bombardato la zona vicina al palazzo presidenziale di Damasco, capitale della Siria, nelle prime ore di oggi, dopo aver intimato alle autorità siriane di non marciare verso villaggi abitati da appartenenti alla minoranza drusa nel Sud del Paese.

L’attacco è avvenuto dopo giorni di scontri tra uomini armati filo-governativi e combattenti drusi nei pressi della capitale, che hanno causato decine di morti e feriti. L’esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato che i caccia hanno preso di mira un’area adiacente al palazzo del presidente Hussein al-Sharaa a Damasco. I media siriani filo-governativi hanno fatto sapere che il raid ha colpito l’area nei pressi del Palazzo del Popolo, su una collina che domina la città.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno rilasciato una dichiarazione congiunta: “Questo è un messaggio chiaro al regime siriano. Non permetteremo che le forze vengano inviate a sud di Damasco nè che venga posta in essere alcuna minaccia per la comunità drusa”, affermano nella dichiarazione.

Intanto sale a 31 morti il bilancio degli attacchi israeliani a Gaza di ieri e altre vittime sono state segnalate in seguito ai raid lanciati nelle prime ore di oggi. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. L’esercito israeliano, in particolare, ha bombardato l’abitazione della famiglia Abu Zeina nel campo profughi di Bureij, nella parte centrale di Gaza, uccidendo almeno cinque persone, secondo il Palestinian Information Center e Quds News Network, citati dall’emittente televisiva panaraba.

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