Djokovic batte Zverev 4-6, 6-3, 6-2, 6-4 e sfiderà Sinner in semifinale al Roland Garros
Il video con le quattro fatidiche parole “Tu non sei umano”, pronunciate a Miami, fece subito il giro del mondo, su YouTube e su tutti i social. Ad adiuvandum, quel mercoledì di marzo 2021, Alexander Bublik disse qualcos’altro al giovane sorridente collega che l’aveva appena sconfitto: “Hai 15 anni e giochi così. Rispetto.” È che il kazako è uso praticare l’iperbole sia in campo, sia fuori: Jannik Sinner non aveva 15 anni, bensì 19 e mezzo e, grazie al successo per 7-6 6-4, quel giorno raggiunse per la prima volta in carriera la semifinale di un Masters 1000. Una volta eliminato lo spagnolo Roberto Bautista Agut, quattro giorni dopo il ragazzo rosso affrontò in finale il polacco Hubert Hurkacz, uscendone sconfitto.
La vittoria di Sinner su Bublik
Adesso Bublik ha quasi 28 anni, Jannik ne compirà 24 in agosto. Il moscovita è numero 47 Atp, l’italiano festeggia proprio oggi il primo anno da numero 1 al mondo. Anche stavolta è un quarto di finale e, in campo, Sinner si conferma al limite della disumanità: lascia all’avversario un game nel primo set e nessuno nel terzo. Nel secondo, consente a Bublik di estrarre dalla cassetta del mago giramondo alcuni dei suoi migliori trucchi, compresa una discussione con la giudice di sedia, poi accelera per evitare il rischio di un tie-break (7-5). Tutto qui. Uscendo dal rettangolo di gioco del Philippe Chatrier dopo un’ora e cinquanta minuti di scambi, niente frasi d’effetto tra i due ma pacche sulle spalle.
Sinner: “Bublik ha un talento incredibile”
Dirà più tardi Sinner: “Conosco bene Alexander, lui pensa che la vita vada goduta anche fuori dal circuito, ma è un tennista eccezionale, un talento incredibile. Si sente bene così, parlare con lui di qualsiasi cosa è un piacere”. Poi si sperticherà in lodi per Lorenzo Musetti: “Siamo diversi come persone e come tennisti. Vorrei rubargli, onestamente, qualcosa del suo gioco. Secondo me è fortissimo, ha migliorato il servizio, gli piace tantissimo giocare su questa superficie, è tranquillo e concentrato. Secondo me può fare una bellissima partita contro Alcaraz”. E di sé: “In campo sto facendo le scelte giuste, però non sono ancora perfettamente in equilibrio, venerdì dovrò entrare in campo ancora più positivo, più reattivo”.
Applausi per Sinner
Mentre Sinner affronta il dopo match con la consueta professionalità e serietà, il popolo di X (ex Twitter) si scatena in una pioggia di meme, gif e commenti digitali. Per esempio, @QuelloCheServe usa un paragone criptotecnologico: “Sinner ha piegato Bublik senza nemmeno slacciarsi le scarpe. Sembra l’iPhone quando gioca contro un vecchio Nokia”. @TennisHumour s’inventa tardopandemico: “Bublik ha provato palle corte, tweener, smash, discussioni con l’arbitro scatenando il caos. Niente ha funzionato. Sinner è l’antivirus”. @matteorenzi esagera: “Straordinario. Orgoglio italiano. Un esempio per i giovani. Jannik for President (anche del Consiglio, se serve)”. Su Instagram Alcaraz applaude con l’emoji del fuoco, Berrettini lancia un “Forza fratello”, Fognini condivide una foto dello schermo accompagnata da “Mamma mia che mostro.” Perfino il profilo ufficiale dell’Atp Tour si sbilancia con una rara caption sentimentale: “Freddo come il ghiaccio, calmo come sempre”.
La scalata di Boisson
Se noi cronisti italiani consideriamo Jannik il protagonista assoluto dell’undicesima giornata alla Porte d’Auteuil, la Francia ha occhi soltanto per Lois Boisson, della cui esistenza sapevano qualcosa, finora, solo gli addetti ai lavori: cioè i vertici della Fft, la federazione nazionale del tennis, i coach, i giornalisti più attenti. Un anno fa, la ragazza seguiva il Roland Garros da casa, tra il letto e la poltrona, con il ginocchio sinistro immobilizzato e il cuore spezzato. Oggi è la protagonista della favola sportiva che sta facendo impazzire pubblico e media. Entrata in tabellone grazie a una wild card, avanzata di forza fino agli ottavi con le vittorie di lunedì su Jessica Pegula, numero 3 del mondo, e di oggi su Mirra Andreeva, numero 6, la ventiduenne di Digione ha raggiunto la semifinale dello Slam sulla terra rossa avendo alle spalle, negli ultimi dodici mesi, due tornei minori, a Rouen e a Saint-Malo. Un unicum. Anche perché Boisson è ora virtualmente la numero 65 Wta, poco meno di trecento posizioni più su di dov’era dieci giorni fa. Domani sarà Coco Gauff a provare a fermarla alla soglia della finale.
Gli infortuni di Boisson
Nel maggio 2024, a una settimana dal suo debutto programmato nel tabellone principale del major parigino, Boisson si era lesionata il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro durante il Trophée Clarins. L’infortunio richiese un serio intervento chirurgico e mesi di riabilitazione, “fisica e mentale”, come ama ripetere. Durante la convalescenza, aveva lavorato intensamente sul rafforzamento muscolare, introducendo routine quotidiane pesantissime. Su consiglio del preparatore Sebastien Durant, aveva adottato strumenti innovativi, come la realtà virtuale per migliorare la visione neuro-muscolare. Oggi la sua avversaria, la russa Mirra Andreeva, 18 anni, è uscita di scena quasi senza capire come una tennista all’esordio in uno slam potesse renderle la vita così difficile. Confusa e arrabbiata, ha perso la testa nel secondo set, peggiorando la propria situazione fino al 7-6 6-3 che l’ha condannata.
Chi è Lois Boisson
Lois è figlia di Yann Boisson, ex giocatore di basket dell’Asvel Lyon-Villeurbanne. Ha iniziato a giocare a tennis a 8 anni a Nizza, trasferendosi al TC Beaulieu a 11. Attualmente si allena a Bron, vicino a Lione, sotto la guida di Florian Reynet. Il suo stile di gioco è caratterizzato da un diritto con topspin e un rovescio a due mani, con frequenti variazioni e slice. È una che, sul campo, spara forte e tocca lieve. Prima di Pegula e Andreeva, aveva sconfitto Elise Mertens, Anhelina Kalinina e la connazionale Elsa Jacquemot. Fisico palestrato, è stata oggetto di alcuni attacchi poco commendevoli, che è stata brava a smorzare. In aprile, a Rouen, la britannica Harriet Dart aveva criticato sui social il suo odore corporeo, dando a intendere chissà che. Lois ha risposto con ironia sulla stessa piattaforma, pubblicando un’immagine con un deodorante e ipotizzando di poter avere una sponsorizzazione della ditta produttrice. Sembra d’acciaio: gli hater con tastiera ci proveranno, ma non credo possano farle del male. Sinner la conosce e la stima, oggi hanno giocato insieme prima dei loro match: “Molto costante. Stile terra battuta, con il dritto e tanto topspin. Pioveva, quindi ho chiamato il desk qui per sapere se c’era un posto libero, non volevo rischiare di entrare in campo senza riscaldarmi. Lei ha detto subito di sì. La sua palla è piuttosto alta e ha molto effetto. Fisicamente è molto forte. Merita di essere nella posizione in cui si trova ora”.
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