Pista da bob a Cortina, il made in Italy ha evitato una figuraccia

“Ci rivediamo fra un annetto e vediamo come funziona, ‘volere è potere’ si dice. Gli ingegneri e gli architetti italiani non hanno eguali al mondo. Ho citato Brunelleschi, e il Mose, il Ponte sullo Stretto, la Tav: sono tutte grandi opere di ingegneria italiana che superano anche i disfattisti, che ci sono in Italia come altrove”, le parole del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, oggi a Cortina all’inaugurazione della nuova pista da bob, skeleton e slittino per le Olimpiadi 2026. “Il Cio? Li aspettiamo. Comunque li ringrazio; ringrazio il presidente Bach, la nuova presidenza, i presidenti di Federazione, perché ci hanno sempre accompagnato e sostenuto, al di là delle dichiarazioni, il Cio c’è sempre stato” (vedi Spy Calcio del 24 marzo).

La pista è pronta per la preomologazione chiesta dal Cio, che si concluderà il 29 marzo. La velocità massima è di 140 chilometri all’ora, con una accelerazione max di 4,5 G. L’azzurro dello skeleton Mattia Gaspari è stato il primo atleta a scendere. “È una soddisfazione pazzesca poter dire di essere sceso per primo sulla mia pista, che vedo dalle finestre di casa – il commento di Gaspari –. Non vedevo l’ora. Finalmente. È un’opera straordinaria, un mezzo miracolo”. Ora tocca agli altri.

La soddisfazione di Paolo Pizzarotti, presidente della Ditta di costruzioni di Parma che ha vinto il bando lo scorso anno: “In 115 anni di attività, che compiremo proprio quest’anno, abbiamo realizzato numerose opere complesse in tutto il mondo, su questo basavamo la convinzione di potercela fare. Il resto l’ha fatto la professionalità e l’abnegazione delle nostre persone unitamente a tutte le maestranze che sono state coinvolte in questa opera”. È stata una corsa contro il tempo durata poco più di un anno, quando ormai si temeva di dover andare all’estero. Tanti scetticismi e tante polemiche, ma ora la pista è lì.

“A Cortina da presidente? Ci si può venire a prescindere”, questa la risposta del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a proposito della durata del suo incarico. “Decideranno due milioni di persone – ha proseguito Zaia – e saremo visti in tv e via social da almeno tre miliardi e mezzo di persone. Voglio ricordare che nel mio dossier non ho presentato solo Cortina,Trento e Bolzano, ma ci ho messo anche la apertura delle Paralimpiadi, la chiusura delle Olimpiadi, altro grande successo visto e considerato che l’Arena di Verona sarà oggetto di un grande restauro”. Zaia inoltre ha spiegato la nuova pista da bob “è la dimostrazione che la forza di volontà, la determinazione, porta al risultato. Un’opera da quasi 120 milioni realizzata in un anno. Mi ricordo coloro che dicevano che in Italia le opere non si riescono a fare. E soprattutto voglio ricordare che abbiamo risanato un versante di montagna devastato, un’autentica discarica a cielo aperto; fra l’altro abbiamo anche ripiantumato diecimila alberi. La soddisfazione è moltissima, anche perché considerate che son partito da un’idea, da un dossier e da un sacco di critiche, soprattutto da un sacco di scettici che dicevano nella migliore delle ipotesi che sarebbe stato un fiasco, nella peggiore che prendevo in giro i cittadini”.

Per Zaia “non sarà solo la pista più iconica da un punto di vista sportivo ma la definiamo la ‘nostra Guggenheim Museum’, come quello di Bilbao. Qui si verrà a vedere un’opera iconica dal punto di vista architettonico e ingegneristico. E quindi vale la pena di venire a Cortina anche per quello. La verità è che siamo riusciti a fare un’opera che ridona dignità e standing a Cortina. È il bob più vecchio al mondo, del 1928, e soprattutto sarà l’ultima nuova pista al mondo, visto e considerato che Bach lo ha annunciato, quindi abbiamo veramente un pezzo di storia in mano”.

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