Taglio delle poltrone, depositato al Senato l’emendamento per “salvare” dieci consiglieri in Puglia
Settantaseimila pugliesi possono salvare la poltrona a dieci consiglieri regionali. È stato depositato al Senato l’emendamento che può evitare alla Puglia la (tanto tenuta dagli interessati) riduzione da 50 a 40 degli eletti. Il taglio, stabilito da una norma approvata dall’ultimo governo Berlusconi e attuata poi con la presidenza di Mario Monti, scatterebbe a causa della riduzione della popolazione. I residenti ormai sono da parecchio sotto la soglia dei 4 milioni.
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E quindi in automatico, secondo la spending review approvata nel 2011, il numero dei seggi dovrebbe ridursi di dieci unità. Ma i senatori del centrodestra Daniela Ternullo, Dario Damiani e Claudio Lotito chiedono che il numero dei consiglieri precedentemente previsto sia mantenuto nel caso in cui il calo o l’aumento della popolazione sia inferiore al 5 per cento. La Puglia nel 2024 conta 3 milioni e 876mila abitanti, quindi al di sopra della nuova soglia di 3,8 milioni. I trend demografici prevedono che in futuro gli abitanti saranno ancora meno e si scenderà sotto la quota del 5 per cento.
Ma questo sarà un problema che riguarderà la sopravvivenza della classe politica del 2030 o del 2031. Per ora, se passasse l’emendamento – e ci sono buone probabilità, perché ci sono convergenze bipartisan – il numero resta invariato. E se si approvasse in Regione anche la norma che istituisce la figura del “consigliere supplente”, che sostituirebbe l’eletto che viene nominato assessore, gli scranni potrebbero anche aumentare.
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