A Giulia Minoli il premio Diane von Furstenberg: “La violenza di genere è anche digitale”

VENEZIA – Kim Kardashian è a Venezia. L’imprenditrice, icona globale e regina delle influencer ha ricevuto ieri sera al Teatro Goldoni il più alto riconoscimento dei DVF Awards, i premi istituiti dalla stilista Diane von Furstenberg per celebrare donne che cambiano il mondo.

Dopo Hillary Clinton e Ava DuVernay quest’anno è lei tra le premiate insieme alla presidente di Una Nessuna Centomila e attivista contro la violenza di genere, Giulia Minoli, unica italiana a ricevere il riconoscimento. “Siamo la prima fondazione nata in Italia per sostenere i centri antiviolenza – spiega Minoli – Oggi c’è una banalizzazione di questo tema”. E fa un’amara considerazione sulla vicenda della pagina Facebook ‘Mia moglie’: è la punta dell’iceberg di una cultura al maschile che pratica la violenza non solo dal punto di vista fisico o psicologico, ma anche digitale. Una violenza ormai sistemica. Noi dobbiamo essere l’anticorpo all’indifferenza”. Ritirando il premio che è stato introdotto da Pierfrancesco Favino la Presidente della Fondazione ha detto: “Sappiamo che la violenza di genere riguarda tutti: ogni contesto socio-economico, cultura e geografia. Oggi, una donna su tre in Europa è vittima di diversi tipi di violenza: violenza psicologica, emotiva, economica, fisica o sessuale. Eliminare le cause profonde della violenza maschile contro le donne richiede un profondo processo culturale: per questo noi, della Fondazione Una Nessuna Centomila, abbiamo costruito alleanze senza precedenti con il mondo della cultura: musica, cinema, teatro e università. La filantropia femminista strategia della nostra Fondazione investe in un processo di cambiamento sistemico a lungo termine che deve iniziare dalla prevenzione nelle scuole con l’educazione emotiva e sessuale. Al momento, in Italia non esistono leggi che forniscano educazione emotiva e sessuale nelle scuole. Abbiamo bisogno di queste leggi. E, come ha detto Pierfrancesco, abbiamo bisogno di un’alleanza radicale con gli uomini. A tutti gli uomini dico: questo è il vostro momento per opporvi alla violenza! Insieme possiamo creare una rete di cura che superi la logica della violenza, del dominio e della supremazia”.

Kim Kardashian è stata premiata per il suo impegno concreto e continuo nella riforma del sistema carcerario americano, un percorso che l’ha vista passare da star dei reality a voce influente in uno dei dibattiti più urgenti e controversi degli Stati Uniti. A consegnarle il premio è stato Chris Young, simbolo vivente del cambiamento: trentenne del Tennessee, condannato all’ergastolo per un reato non violento, ha riconquistato la libertà anche grazie alla pressione esercitata dalla stessa Kardashian sull’amministrazione della Casa Bianca. “Un uomo libero che non avrebbe mai dovuto essere incarcerato così a lungo” aveva detto nel 2018.

Le altre donne premiate: l’attivista sudanese e leader dell’Emergency Response Room, Hanin Ahmed; la fondatrice e presidente di Every Mother Counts, Christy Turlington Burns e la coordinatrice generale di COICA e difensora dei diritti indigeni e ambientali, Fany Kuiru Castro.

Durante la serata anche una performance della ballerina e coreografa iraniana Sahar Dehghan. Nel corso degli anni, i DVF Awards hanno dato voce a donne provenienti da oltre trenta paesi, con sovvenzioni a sostegno del loro lavoro in settori come il cambiamento climatico, l’immigrazione, la lotta alla tratta di esseri umani, la promozione dell’uguaglianza di genere e la prevenzione della violenza contro le donne. La cerimonia di quest’anno è resa possibile anche grazie al sostegno di Bloomberg Philanthropies.

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