Alice e il sindaco, la scena politica al giorno d’oggi vista con ironia e originalità. Online su MYmovies
Quando Paul Théraneau, il sindaco socialista di Lione con un’esperienza trentennale alle spalle, non ha più nessuna idea la situazione si fa complicata.
Per risolvere il problema potrebbe essere d’aiuto una giovane filosofa in arrivo direttamente da Oxford: Alice Heimann sembra così essere la persona giusta per portare nuova linfa vitale nel consiglio comunale della città.
Il suo compito? Fornire idee al sindaco, da annotare meticolosamente con tanto di riferimenti bibliografici puntuali, per approfondire le tematiche del caso. In poco tempo Alice diventa una figura indispensabile per l’agire e il pensare quotidiano di Théraneau, con il malcontento degli altri membri del consiglio.
A propria volta laureato in filosofia, Nicolas Pariser dirige Alice e il sindaco (2019) dopo Le Grand Jeu (2015), vincitore di un premio Louis-Delluc come miglior esordio. Per il suo secondo lungometraggio il regista decide di mettere insieme due progetti diversi.
Da una parte la parabola di un presidente di regione poi divenuto sindaco di una grande città; dall’altra la vicenda di una giovane intellettuale dagli ottimi studi, ma indecisa su cosa fare della sua vita.
Alla sintesi tra le due storie si aggiunge il riferimento a un grande classico della letteratura del XX secolo, L’uomo senza qualità di Robert Musil ? molto caro a Pariser, che da studente ne aveva tratto un adattamento in uno dei suoi primi film amatoriali.
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Dalla crasi di questi tre elementi prende forma nel 2019 Alice e il sindaco, una raffinata commedia filosofica dai toni malinconici, dedicata al ruolo della politica nella Francia contemporanea, al conflitto tra vecchie e nuove generazioni, al divario tra pensiero e azione.
Come sottolineato dal titolo, il film pone a confronto due mondi: quello della giovane intellettuale Alice Heimann e quello del navigato sindaco Paul Théraneau. I due personaggi incarnano due approcci differenti alla politica: uno più ideologico e disilluso e uno più ottimista e improntato all’azione, ma lontano dalla riflessione teorica.
La distanza tra Alice e Paul si rispecchia inoltre nel modo in cui conducono le loro vite al di fuori del lavoro: lei nel tempo libero legge, intesse relazioni romantiche e di amicizia; lui nulla, alla sera semplicemente rimane da solo e va a dormire.
Il distacco tra i due racconta al contempo lo scontro tra generazioni differenti, mostrando da una parte il disincanto e la perdita di fiducia dei giovani nei confronti della politica; dall’altra la volontà di agire e l’impegno politico delle vecchie generazioni, che tuttavia si dimostrano incapaci di tenere il passo con un contesto sociale in mutamento.
Nonostante le innumerevoli differenze, Paul e Alice sembrano inaspettatamente andare d’accordo, stimarsi reciprocamente, fino a instaurare una sincera amicizia. La connessione tra i loro universi trova la sua massima espressione in un epocale discorso politico, simbolo di una sintesi possibile ma per il momento irraggiungibile.
Ad arricchire il lungometraggio due grandi attori in ottima forma: lei Anaïs Demoustier – premiata con un Cesar alla migliore interpretazione; lui Fabrice Luchini, molto caro a Pariser, che per il suo personaggio ha pensato a una via di mezzo fra l’ex sindaco di Parigi Bertrand Delanoë e il regista Sacha Guitry.
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